Chiesa Parrocchiale di Limana
Il 10 dicembre 1900, l’Arciprete don Mario Corrà di Zoldo posò la prima pietra per la costruzione della nuova chiesa parrocchiale di San Valentino sul terreno donato dalla famiglia Piloni di Cesa di Limana; dopo un decennio di lavoro, nel 1910, ci fu la consacrazione. 

Negli anni successivi, gli interventi furono numerosi: nel 1923 la chiesa fu arricchita da un organo, nel 1930 furono posti gli attuali altari, mentre nel 1949 fu la volta del campane. L’a ttuale pavimento in gres e i banchi in larice risalgono invece al 1958, anno in cui venne anche affrescato il coro dal Professor Cortellezzi di Milano; due anni dopo fu innalzata la cuspide del campanile.
Precedentemente, il centro religioso si trovava a Pieve di Limana e la chiesa era l’antica parrocchiale di Santa Barbara.
Da oltre un secolo e mezzo la chiesa parrocchiale di Limana è arricchita da una reliquia autentica.

 Sotto l’altare laterale, detto di Santa Agnese, è posta, in un’urna di vetro, una statua di legno con le spoglie di San Valentino, presbitero romano, custodite nel petto e nella testa, mentre brandelli della veste intrisi di sangue sono contenuti in un vasetto tinto di rosso. 

Sull’ altare sono iscritte queste parole: Corpus Santi Valentini Martjris.
E’ stato il Papa bellunese Gregorio XVI a regalare i resti del santo all’Arciprete don Luigi Dall’Osta.
Esiste a proposito un documento, datato 28 giugno 1842 e recante il sigillo del Cardinale Costantino Patrizi, vicario generale del Papa, che attesta l’autenticità delle reliquie, riesumate dalla catacomba di Santa Agnese in Via Nomentana a Roma.

 Ma chi era San Valentino, assunto al ruolo di patrono universale degli innamorati? 

Gli atti dei martiri parlano principalmente di due Santi. Il più conosciuto, martirizzato nel 273, era il Vescovo di Terni, l’altro, quello di Limana, era un prete romano, martirizzato nel 270 lungo la Via Flaminia a Roma, dove sorse una chiesa a lui dedicata.
San Valentino è dunque patrono di Limana: in suo onore si organizzano ogni anno solenni festeggiamenti ed importanti manifestazioni culturali, tra cui un premio di poesia in dialetto triveneto ed un premio nazionale di pittura.

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