La Storia di Limana

Ultima modifica 12 maggio 2023

Le prime tracce della presenza dell’uomo nel territorio di Limana risalgono alla fine del periodo Neolitico quando, circa 5.000 anni fa, piccoli gruppi iniziarono a colonizzare la Val Belluna insediandosi, probabilmente in modo stabile, in varie località della provincia. I loro segni sono labili e confusi, ma ben presenti su tutta la fascia che dal crinale prealpino scende sino al Piave. Il periodo successivo, quello del Bronzo (risalente a 3.800 – 3.000 anni fa), sembra essere ben rappresentato da un insediamento di recente scoperta e per questo ancora poco studiato. Alla fine dell’ età del Bronzo, una delle ultime comunità preistoriche edificò infatti il proprio villaggio, probabilmente fortificato, sull’altura del colle di San Pietro in Tuba, in posizione fortemente panoramica e strategica sulla Val Belluna.

Altri ritrovamenti archeologici attestano che durante la prima età  del Ferro (VII secolo a.C.) giunsero dalla pianura piccoli gruppi portatori di una nuova cultura: i Paleoveneti, ovvero gli antichi Veneti.
Anche se nel territorio non ne sono state rinvenute tracce, è plausibile che gli insediamenti paleoveneti abbiano interessato anche queste zone, sicuramente abitate sporadicamente da popolazioni celtiche, come hanno evidenziato le ricerche toponomastiche e i rari ritrovamenti archeologiche risalenti alla seconda età del ferro (IV-III a.C.). A partire dal II secolo a.C. anche la Val Belluna subì l’influsso della cultura romana che si esaurì tra il 49 e il 42 a.C. Belluno, come altri centri importanti del Veneto, divenne municipium romano: nel suo territorio era compreso anche il comune di Limana. Nell’angolo esterno della Chiesa di S. Biagio, a Cané, è murata fin dal XVI secolo un’urna funeraria romana in pietra calcarea bianca, databile al I sec. d.C., nella quale erano conservate le ceneri di un illustre cittadino, Marco Giunio Massimo, sommo magistrato giurisdicente di Belluno, iscritto come tutti i cittadini di stirpe romana e gli indigeni romanizzati alla tribù Papiria. Alcuni indizi di questa appartenenza possono venire dallo studio dei nomi dei luoghi: i toponimi con terminazione –es, così frequenti nel comune di Limana (Triches, Castes, Ricomes, Polentes, Malves), potrebbero derivare infatti da un cognome personale con l’aggiunta del suffisso –asios di origine gaelica e si designerebbero il podere di Triccus, di Castos. Il nome Limana, invece, sembra derivare dal latino limen, nel senso di soglia, o da limes nel significato di confine; in quest’ultimo caso, facendo riferimento all’omonimo fiume che in epoca romana separava il municipium di Belluno da quello di Oderzo. Per quanto riguarda le strade, oltre alla via romana che in Destra Piave congiungeva le città di Belluno e Feltre, sulla riva sinistra non molto discostata dal fiume Piave, esisteva una strada di cui resta testimonianza nel toponimo dell’abitato di La Cal (da callis=strada) di Limana.
Fu senz’altro la costruzione di numerosi castelli, dei quali purtroppo resta ben poco, l’evento che più caratterizzò il periodo medievale in Val Belluna. Uno di questi, oggi assolutamente irriconoscibile, era San Pietro in Tuba, che sorgeva sul colle omonimo all’imbocco della Valpiana, sulla strada che da Giaon porta a Valmorel.
Limana appare, alla luce di alcuni ritrovamenti, discretamente popolata anche durante il periodo altomedioevale. Si è altresì acquistata la convinzione che in epoca tardoromana ed in seguito alle prime invasioni barbariche la città di Belluno e i villaggi più esposti del fondovalle vennero abbandonati dagli abitanti che si ritirarono sulle montagne, insediandosi in aree più facilmente difendibili. Il territorio di Limana si prestava bene a questo scopo: la prova lampante è data dal ritrovamento di un villaggio fortificato nei pressi di Madonna Parè, sopra l’abitato di Giaon, e di numerosi resti di fondamenta di strutture abitative nei dintorni.
Durante i lavori di ristrutturazione dell’attuale Municipio – Villa Pagani Cesa – si è inoltre scoperta l’esistenza di una torre di guardia medioevale, testimonianza di come le fortificazioni fossero un elemento centrale del territorio circostante (1200 d.C. circa).
Storicamente il comune di Limana, come entità amministrativa, nasce nel 1807. Fino ad allora la Pieve di Limana apparteneva e dipendeva dal comune della Cividal di Belluno, dal quale ha sempre condiviso le vicende politiche e sociali.
Fin dai tempi antichi e durante la dominazione della Serenissima, le frazioni di Limana vennero gestire nella forma di Regola: il corpo amministrativo, costituito dal Marigo, o Sindaco, e dai Massari, gestiva con una certa autonomia un proprio patrimonio (boschi e pascoli) e un proprio Statuto (Regolamento o Regola), spesso trasmesso oralmente, a volte redatto in forma scritta. La sede del Circondario di Limana era nel Palazzo detto del comune a Pieve di Limana, dove si trovava anche il centro religioso del paese.
L’istituzione dei circondari risale al 1557; la Pieve e la Regola di Limana ottennero nel 1577 il rinnovo del privilegio di investitura sui beni di propria spettanza. E’ con questa formula che la Regola risulta iscritta, nel 1621, nel Catasto dei beni comunali del Bellunese, fino a quando, nel 1641, il Podestà di Belluno diede una nuova formula con dodici Capitoli.
Gli anni successivi videro un’alternanza di egemonie straniere: nel 1797, ritiratisi i Francesi, si insediarono gli Austriaci che imposero nuove tasse con severe minacce per gli inadempienti.   
L’arrivo di Napoleone comportò un capovolgimento dei territori amministrati, secondo i dettami della Rivoluzione Francese e, nel 1807, la Pieve e il comune rustico di Limana furono staccati dal comune di Belluno e suddivisi in cinque comuni autonomi. Gli abitanti in totale erano 1300, sparsi su un territorio di 30 miglia: decadevano così le Regole ed entravano in azione cinque sindaci indipendenti.
Nel 1815, quando Napoleone abbandonò la scena europea, il ritorno degli Austriaci (Regno Lombardo Veneto) comportò il ripristino dei regolamenti e degli statuti anteriori (1816).
L’istituto civile attuale e la struttura amministrativa del comune di Limana risalgono soltanto al 1871.
Agli inizi del 1900, il nucleo amministrativo e religioso venne spostato da Pieve di Limana in un zona più centrale, la frazione di Dussoi (l’odierna Limana Capoluogo). La storia del paese nell’ultimo secolo è caratterizzata, come per il resto della Val Belluna, dalle vicende legate alle due Guerre Mondiali e dal fenomeno dell’ emigrazione.
Verso la fine degli anni ’70, anche Limana vide l’inizio della trasformazione dell’economia da agricola a industrializzata, un’evoluzione che, in meno di 30 anni, ha mutato radicalmente le condizioni di vita e la fisionomia del paese. Oggi Limana è una comunità in continua crescita.


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